A proposito della legge 194
In sintesi : Il Ministro della salute Livia Turco ha presentato al parlamento italiano l'annuale relazione sullo stato di attuazione della legge 194/78 che ha introdotto trent'anni fa, nel nostro paese, la possibilità per la donna di interrompere legalmente la gravidanza. Ed ecco quanto ha detto il Ministro. Il numero definitivo degli aborti nel 2005 è di 132.790, gli aborti del 2006 sono stati 130.033. Il numero di aborti volontari si è stabilizzato intorno ai 130.000 all'anno, cioè oltre 350 al giorno. La relazione non dice pressochè nulla sul numero di aborti clandestini. C'è poi la clandestinità " legale " legata all'uso di farmaci abortivi, la cosidetta pillola del giorno dopo. Nel 2006 in Italia ne sono state vendute 300.000 confezioni. Nel 2005 la percentuale di aborti effettuati dopo la dodicesima settimana in Italia è del 2,7%, nel Veneto è del 6,5%. Il Veneto quindi, a parte Bolzano, è la Regione che più di tutte le altre elimina figli. Per quanto riguarda il luogo dove viene rilasciata la certificazione occorrente per poter procedere all'aborto nel 35,7% dei casi si è ricorsi al Consultorio familiare, nel 31,3% alle strutture ospedaliere e il 31% è ricorso al medico di fiducia. Le complicanze verificatesi nel 2005 in seguito ad un intervento abortivo sono state il 2,9 per mille corrispondenti a 385 casi. Per quanto riguarda le cause che inducono la donna a interrompere la gravidanza dalla relazione ministeriale non emerge alcun dato specifico.
Considerazione : il Ministro accenna all'insufficienza numerica dei Consultori pubblici che sono diminuiti nel 2005 rispetto al 2004 e non mette in risalto come gli stessi, in base alla legge 194, dovrebbero aiutare anche economicamente la donna " a rimuovere le cause che la porterebbero all'interruzione della gravidanza ". Tale prescrizione legislativa dopo quasi trent'anni è ancora da attuare ( art. 5 ). Dispiace che il Ministro dimentichi la mancata attuazione di questa parte della legge 194. Un'altra osservazione: l'art. 2 della legge194 prevede che i consultori " possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, di idonee associazioni di volontariato ". Ma, di norma, non lo fanno. Sono centinaia i Centri di Aiuto alla Vita come il nostro in Italia che operano per aiutare le mamme in difficoltà salvando migliaia di bambini ogni anno. Tutte le forze politiche esaltano il volontariato quando si è prossimi a qualche tornata elettorale, poi tutto cambia, il discorso diventa un altro. Anzi non c'è più nessun discorso.
Noi siamo totalmente disponibili a collaborare perchè " la vita umana venga difesa " soprattutto quando è debole, come il bambino non ancora nato. Vorremmo che la pena di morte contro la quale il nostro Governo si sta onorevolmente battendo, venisse bandita per tutti: anche per i bambini non ancora nati.